domenica 4 gennaio 2015

SEQUESTRO OLEODOTTO ENI. CI VUOLE UNIFORMITA' NEI SISTEMI DI MONITORAGGIO

Nella commissione Ambiente, svolta a seguito del disastro ambientale dovuto allo sversamento di cherosene dell'oleodotto Civitavecchia - Fiumicino, dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei rappresentanti dell' Eni abbiamo subito avanzato la nostra perplessità , da non addetti ai lavori, sui sistemi di monitoraggio dell' Oleodotto. 


In quella sede ci veniva riferito che il monitoraggio dell'oleodotto avveniva tramite la verifica dei livelli di pressione e attraverso un sistema di "camminamento" consistente in un controllo effettuato percorrendo a piedi, ogni quindici giorni, il tratto interessato.
Ieri il GIP del Tribunale di Civitavecchia  ha deciso di sequestrare l'oleodotto  "finché non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati".




Se non ci fosse stato il disastro ambientale di novembre, se non ci fosse stata la magistratura a prendere una decisione, come avremmo potuto noi manifestare con atti concreti le nostre perplessità su quel sistema di monitoraggio? Come avremmo potuto contestare  l'estrema "leggerezza" nei sistemi di sicurezza adottati da una delle aziende più influenti ed importanti del mondo? A mio parere, in nessun modo.

Questo accade perchè non esiste una normativa di livello nazionale, che obbliga le aziende all'adeguamento dei sistemi di sicurezza per tutti gli oleodotti d' Italia. Così accade che a Fiumicino, si controlla l'oleodotto passeggiando, mentre in altre Regioni si utilizzano sistemi molto più sicuri e tecnologicamente avanzati.


Forse da domani, sarà il caso che la legge detti i criteri da adottare, e che la sicurezza garantita sia la stessa per tutti i territori d'Italia.



LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO

LE DICHIARAZIONI DEL SEN. MASSIMO CERVELLINI

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